Oltre il PSA: test MDX Select dell’RNA nelle urine per la diagnosi precoce del tumore prostatico

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Stando ai dati più recenti, nel corso della propria vita un uomo su 8 nel nostro Paese ha la probabilità di ammalarsi di tumore della prostata, ponendo questa patologia ai primi posti per incidenza soprattutto nei paesi più sviluppati.

Dei quasi 2 milioni di biopsie prostatiche eseguite ogni anno, meno di un terzo ricevono una diagnosi di cancro, a causa di innalzamenti del valore del PSA dovuti a stati infiammatori o a semplice crescita prostatica.

Normalmente viene consigliato ad ogni uomo sopra i 50 anni di eseguire un dosaggio del PSA annuale affidando al suo valore la decisione di eseguire una biopsia prostatica in caso di aumento. È tuttavia noto che i tumori alla prostata possono insorgere anche in età inferiori e non sempre un valore basso del PSA esclude la presenza di tumore, come un valore alto del PSA non è indice di presenza di tumore.

Lo screening del PSA è diventato un argomento controverso all’interno della comunità urologica e nella popolazione generale. Di nota, un risultato anormale del PSA può spesso essere causato da fattori diversi dal cancro, tra cui infezione, infiammazione o altre condizioni benigne, come l’iperplasia prostatica benigna (IPB). Ciò porta può portare i pazienti ad avere un risultato del PSA anomalo (>4 ng/ml) senza avere necessariamente un tumore prostatico sottostante.

Test delle urine per la diagnosi del tumore della prostata.

Il SelectMDx è un test di trascrizione inversa PCR (RT-PCR) eseguito su campioni di urine dopo massaggio prostatico. Il test misura i livelli di mRNA dei biomarcatori DLX1 e HOXC6, KLK3 e PCA3. I livelli di espressione più elevati di mRNA di DLX1 e HOXC6 sono associati ad un’aumentata probabilità di carcinoma della prostata di alto grado (Gleason score (GS) ≥7).

Il SelectMDx è un test molecolare che offre un metodo non invasivo di “biopsia liquida” per identificare il rischio del paziente per il cancro alla prostata, aiutando sia a ridurre le procedure bioptiche prostatiche non necessarie con le loro complicazioni e spese concomitanti, sia identificare quegli uomini a maggior rischio di avere un carcinoma prostatico di grado elevato che potrebbero beneficiare maggiormente di una diagnosi precoce”.

Il test è ad oggi disponibile a Firenze (Dr. Andrea Cocci) e Catania (Dr. Giorgio Ivan Russo) tra gli autori di Uroblog e rappresenta un’ulteriore arma nella diagnosi del tumore prostatico e non per ultimo per evitare test diagnostici invasivi.

 

 

 

 

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