L’utilizzo dell’acido Ialuronico nella terapia della Vulvodinia

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La vulvodinia è provocata da uno stato di infiammazione cronica dovuto ad un aumento delle terminazioni nervose libere associato ad aumento dei mastociti.

Le donne affette da vulvodinia hanno meno rapporti sessuali,  maggiori difficoltà a raggiungere orgasmo e in più delle volte il tutto si associa ad un calo del desiderio sessuale secondario a dispareunia (rapporto sessuale doloroso).

Le malattie infiammatorie croniche della pelle sono tra le principali cause di dolore vulvare.
È stata chiaramente dimostrata una correlazione diretta tra molte malattie vulvari, causa di dolore pelvico, e lo stress ossidativo.
Il termine stress ossidativo rappresenta un grave squilibrio tra la produzione di radicali liberi e la naturale difesa antiossidante, in favore dei radicali liberi.
Nella maggior parte delle malattie vulvari, indipendentemente dalle cause, lo stress ossidativo aggrava il danno del tessuto coinvolto, giocando un importante ruolo nel dolore associato a tali malattie.
I disturbi vulvovaginali accompagnano una vasta gamma di malattie e stati di sofferenza che colpiscono l’area vulvare, caratterizzate da sintomi quali prurito, bruciore nella zona vulvare e/o vaginale, secchezza vaginale, dolore cronico, dolore durante i rapporti sessuali e/o durante la minzione.

L’utilizzo di gel per uso vulvovaginale a base di acido ialuronico (acido ialuronico sale sodico) con o senza altri composti (Es. verbascoside, glicerofosfoinositolo, carragenina, ecc) agiscealleviando i diversi sintomi che caratterizzano i disturbi vulvovaginali.

L’acido ialuronico sale sodico è una sostanza ad alto peso molecolare, presente nel corpo umano, che appartiene al gruppo dei glicosaminoglicani.
Esso è in grado di immagazzinare una grande quantità di acqua e svolge un ruolo chiave nel mantenere l’integrità dei tessuti e nel facilitare il processo di guarigione e di rigenerazione dei tessuti.
Per questo motivo l’acido ialuronico  ha un effetto positivo su diversi sintomi vulvovaginali, derivanti da malattie infiammatorie (esempio: dermatite vulvare, vaginite atrofica) o da traumi (esempio: fessure vulvari), compreso il dolore correlato alla vulvodinia, inclusa la dispareunia.

 

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