Prevenzione del tumore testicolare. L’importanza dell’autopalpazione

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Come buona parte delle patologie oncologiche anche il tumore del testicolo può essere trattato e in seguito sconfitto con una corretta prevenzione.

Fino a non molti anni fa, la visita medica per il servizio di leva obbligatoria comprendeva un esame dei testicoli fornendo uno screening utile per l’individuazione di questa patologia che è statisticamente più frequente nei giovani e negli adulti tra i 20 e i 40 anni. Dopo l’abolizione del servizio militare, il numero complessivo di persone che hanno eseguito almeno una volta nella vita una corretta visita testicolare è quindi ovviamente diminuito.

A differenza delle donne, che ormai da anni anche culturalmente sono ben consapevoli dell’importanza di una periodica autopalpazione del seno in grado di prevenire le peggiori conseguenze di un tumore della mammella, per gli uomini l’autopalpazione dei testicoli resta ancora una pratica, se non del tutto sconosciuta, considerata di scarsa rilevanza se non proprio imbarazzante, mentre rappresenta lo strumento più semplice e veloce per una diagnosi precoce di questa patologia oncologica e in grado di cambiare notevolmente l’esito della prognosi, in quanto se precocemente individuata può essere favorevole fino al 95% dei casi, mentre in caso di un tumore in fase avanzata, ormai metastatizzato, scende di moltissimi punti percentuali in base alla classificazione istologica del tumore.

Ultimamente le associazioni di urologi e andrologi stanno sensibilizzando la popolazione attraverso i propri canali e anche tramite i media sull’importanza di questa pratica che è appunto semplicissima indolore e come detto prima riassumendo in poche parole, in grado di salvarti la vita!

Ma come si effettua una corretta palpazione del testicolo?

La procedura si compie in pochi minuti e per una maggior efficacia dovrebbe essere eseguita una volta al mese, come fanno le donne a cui viene consigliato di eseguire un’autopalpazione al seno una settimana finto il ciclo mestruale quando la mammella è meno densa e più facilmente esplorabile

Stessa cosa per la palpazione ai testicoli, in quanto per renderli maggiormente esplorabili si consiglia di iniziare la pratica subito dopo una doccia o un bagno caldo, in quanto la pelle dello scroto risulta meno tesa.

E bene precisare che una palpazione, ma anche una sola osservazione davanti ad un specchio possa rivelarci alcune patologie di altro tipo, come l’idrocele o il varicocele, ambedue benigne, ma la seconda (il varicocele) può portare se non trattata chirurgicamente, ad un concreto rischio di infertilità

La procedura per un corretto esame del testicolo, è consigliabile dopo una doccia o un bagno caldo e preferibilmente di fronte ad uno specchio. La durata è di circa 3 o 4 minuti e consiste nel tenere lo scroto tra le mani sollevandolo leggermente, per poi dopo avere individuato il primo testicolo che vogliamo analizzare, iniziare ad apprezzarne i contorni con una delicata manovra da eseguire con la punta delle dita ponendo l’indice e il medio nella zona inferiore ed il pollice in quella superiore. Si procederà in seguito ad eseguire una leggera pressione con movimenti circolatori, lungo tutto l’asse. Lo scopo è individuare zone disomogenee al tatto, come ad esempio di una parte più dura più o meno circoscritta, una protuberanza, che potrebbe rilevare quindi un nodulo sospetto, dolente o non dolente. Eseguire in oltre con delicatezza, una lieve torsione del testicolo in modo di apprezzarne i contorni e le irregolarità in ogni sua parte.

L’esame non deve essere doloroso, i movimenti devo essere delicati, a sfioramento per poi esercitare una pressione più consistente, ma sempre delicata, in caso che si apprezzi una zona non conforme col tessuto circostante come ad esempio una protuberanza.

La presenza di un testicolo che si colloca più in basso dell’altro quando osservato davanti allo specchio e in posizione eretta, non è motivo di preoccupazione se non si è a rischio di criptorchidismo, dove uno dei due organi non è ben apprezzabile nella sacca scrotale, ma rimane ritenuto nel canale inguinale o nell’apice scrotale.

La presenza di criptorchidismo può causare infertilità e aumentare sensibilmente i rischi di carcinoma sul testicolo ritenuto e nel caso ci si renda conto di questo problema è bene recarsi ad una visita urologica

Dopo aver terminato l’esame del primo testicolo, si procederà con l’altro utilizzando la stessa tecnica.

Nel caso di ci renda conto delle anomalie prima descritte, non farsi prendere dal panico, ma recarsi prima possibile presso un medico urologo o andrologo per una visita e una consulenza specialistica.

Come detto precedentemente, il carcinoma al testicolo se trattato nei tempi giusti ha un indice di guarigione estremamente alto. L’importante è accorgersene appena possibile con una corretta prevenzione e per farlo sono necessari pochi minuti di autopalpazione almeno una volta al mese

 

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