SIGARETTA ELETTRONICA e PATOLOGIE UROLOGICHE

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L’uso della sigaretta elettronica sta aumentando, soprattutto nei Paesi Industrializzati. Le prime sigarette elettroniche sono state introdotte nel 2007 in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d’America e da allora hanno avuto un rapido successo. La sigaretta elettronica è un dispositivo alimentato a batteria che lavora riscaldano un liquido per creare un “vapore” che viene inalato.

Sono 3 i principali componenti del liquido: propilene glicolo e/o glicerolo, nicotina e un aromatizzante. Il glicolo/glicerolo è importante perché agisce sui centri del piacere del fumatore, ma è altrettanto importante perché si lega alla nicotina. Esistono diverse concentrazioni di nicotina che possono variare tra 0 e 36mg/ml. Tuttavia attualmente pare che la concentrazione di nicotina media richiesta dal fumatore si aggira intorno ai 18mg/ml. A maggio 2016, l’European Tobacco Products Directive ha imposto tassativamente il limite massimo di concentrazione a 20mg/mL.

Fin dal 2007 la Comunità Scientifica e la Sanità Pubblica stanno studiando gli effetti dell’introduzione della sigaretta elettronica sulla popolazione. Un paio di validi studi con i più lunghi follow-up hanno concluso che l’introduzione della sigaretta elettronica al momento sembra essere un valido strumento per incoraggiare la cessazione al fumo dalle sigarette convenzionali.

Il fumo è un noto fattore di rischio per alcune note patologie di interesse uro-andrologico. Tra le più comuni troviamo i tumori della vescica. Si stima che circa 1 tumore alla vescica ogni 2 sia causato da fumo di sigaretta. A seguire troviamo non solo altre patologie uro-oncologiche come il tumore del rene ma anche patologie andrologiche come il deficit erettile e la ipo-fertilità maschile.

Purtroppo dobbiamo ancora aspettare circa 15 anni per capire se i fumatori di sigaretta elettronica rispetto a quelli tradizionali hanno un rischio uguale, diminuito o aumentato di sviluppare patologie oncologiche.

Le prime analisi delle urine dei soggetti fumatori di sigaretta elettronica mostrano la presenza di composti come arsenico, nichel, cromo e nitrosamine, tutte sostante considerate potenzialmente cancerogene.

Pertanto possiamo al momento solo concludere che le sigarette elettroniche incentivano a smettere di fumare le sigarette convenzionali, nella speranza che così facendo, possano ridurre il rischio di sviluppare tumori.

 

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