Godere di un bel bicchiere di latte freddo e freddo potrebbe risultare nocivo nei pazienti con tumore della prostata, è questo quello che emerge da un nuovo studio pubblicato su una rivista prestigiosa (The Prostate, 06 novembre).
“Gli uomini con carcinoma prostatico non metastatico che scelgono di bere latte dovrebbero selezionare quelli non grassi o poveri di grassi”, concludono gli autori, guidati da June Chan, professore di epidemiologia e biostatistica e urologia dell’University of California, San Francisco.I ricercatori hanno trovato che il consumo di latte intero dopo una diagnosi di cancro alla prostata era legato ad un aumentato rischio di recidiva, in particolare tra gli uomini in sovrappeso.
Tali risultati provengono da uno studio prospettico condotto su 1334 uomini con malattia non metastatica che hanno partecipato al Cancer of the Prostate Strategic Research Endeavour (CaPSURE). Gli uomini partecipanti hanno risposto a un questionario alimentare nel 2004-2005 e sono stati seguiti fino al 2016 per la ricorrenza post-trattamento.
Durante Il follow-up di malattia, ci furono 137 eventi di recidiva, che includevano recidive biochimiche, metastasi e decessi correlati al cancro alla prostata.
Il Dott. Chan e colleghi hanno scoperto che gli uomini che bevevano latte regolarmente (> 4 porzioni alla settimana) avevano un aumento del rischio dell’80% di recidiva rispetto ai bevitori di latte non frequenti (da 0 a 3 porzioni al mese).
Sebbene le conclusioni possano scaturire diversi dibattiti, la ricerca scientifica sta iniziando a sollevare alcune questioni circa il ruolo e l’impatto della dieta con la diagnosi o progressione di diversi tumori, tra cui quello alla prostata.