Il posizionamento di protesi peniena idraulica non rappresenta più un problema nei pazienti sottoposti precedentemente a chirurgia pelvica (prostatica, vescicale e rettale)
Autore: M.Falcone
Fonte: Perito P, Wilson S. The History of Nontraditional or Ectopic Placement of
Reservoirs in Prosthetic Urology. Sex Med Rev. 2016 Apr;4(2):190-3. doi:
10.1016/j.sxmr.2015.10.008. Review. PubMed PMID: 27530384
Ai giorni nostri, i pazienti affetti da disfunzione erettile grave, che non rispondono in maniera soddisfacente a trattamenti conservativi (farmaco-terapia orale o iniettiva) necessitano, per risolvere in maniera definitiva il loro problema, di un impianto protesico gonfiabile tricomponente del pene. Il device è costituito da 3 differenti componenti: 1) 2 cilindri gonfiabili che vengono alloggiati all’interno del pene, in particolar modo ciascuno in un corpo cavernoso 2) attivatore/pompetta che viene allogiato nello scroto fra i 2 testicoli 3) serbatoio che viene posizionato vicino alla vescica, al di dietro del pube. Tuttavia, il posizionamento del serbatoio, normalmente effettuato attraverso la singola incisione scrotale, può risultare, in pazienti già sottoposti ad una precedente chirugia demolitiva pelvica (prostata, vescica o retto), estremamente rischiosa ed indaginosa. La difficoltà è secondaria alla cicatrice intraddominale postchirugica, la quale stravolgendo la normale anatomia del territorio, rende imprevedibile il classico posizionamento del serbatoio vicino alla vescica. Per molti anni tale problema è stato ovviato posizionando il serbatoio all’interno della pancia (peritoneo) con una seconda incisione chirugica (tipo ernia inguinale). Questo approccio, sicuramente semplice e sicuro, costringe tuttavia il paziente a subire una seconda incisione chirurgica.
Sono state pertanto descritte una serie di tecniche chiurgiche che permettono il posizionamento così detto “ectopico” del serbatoio (ovvero non nella posizione classica), senza però aggiungere ulteriori incisioni. La tecnica che più preferisco ed utilizzo nella mia pratica clinica prevede la creazione di uno spazio “retromuscolare alto” al di dietro dei muscoli retti (muscoli della parete addominale). Tale approccio è estremamente semplice e, grazie all’introduzione di un nuovo serbatoio “ad hoc” chiamato AMS Conceal©, che come mostrato in figura risulta di forma piatta, risulta totalmente occultabile con grande soddisfazione dei pazienti. Tale tecnica, che utilizzo principalmente in pazienti già sottoposti a interventi chirugici prostatici/vescicali o rettali, si sta diffondendo a macchia d’olio, rappresentando ad oggi un approccio considerabile anche in pazienti “vergini”, ovvero, mai sottoposti a manovre chirugiche addominali.